La regina della tragedia.
Il cui destino fu travolto dai vortici tempestosi della storia.
Guardo lo specchio.Vedo una bambina che corre e salta felice nel prato. È una bambina molto bella, con un fascino particolare: è strana, quasi mascolina. Mi affascina, credo di averla già vista.Guardo fuori dalla finestra vicino allo specchio. Vedo il cielo. È sereno, senza una nuvola.Ritorno allo specchio.La piccola è cresciuta. Ora è un’adolescente meravigliosa, con un sorriso convincente e i capelli che si scuotono mossi dal vento, come delle mani pronte ad afferrare la prima persona che si avvicinerà. I boccoli castani ondeggiano liberi. Sì, sono convinta che è una ragazza che non si farà comandare molto facilmente. È libera e lo resterà sempre.Ha un sorriso fiero e gli occhi le brillano dall’orgoglio.Un suono giunge alle mie orecchie. È un’aquila. Un’aquila che vola libera e indomabile nel cielo dove si sono formate delle nuvole grigie.Continuo a pensare di aver già visto quella ragazza.Lo specchio cambia.Ora la ragazza è diventata una giovane donna. Non sorride più come prima e gli occhi mal celano i dolori della vita che ha dovuto affrontare e subire. Non è più felice come un tempo. Si è resa conto che la vita è difficile e non sempre si esce vincitori da una sfida contro essa.Il cielo è diventato buio.È in arrivo un temporale. Le nuvole scure annunciano l’arrivo imminente della pioggia.Vedo la giovane montare a cavallo, su un cavallo bianco.Tra le nuvole nere si staglia una piccola figura candida. È una colomba.Porta nel becco un fiore. Una rosa bianca.Guardo nello specchio.Ora la ragazza mi sorride. E io sorrido con lei.Sbatto le palpebre. Una, due, tre volte.La giovane donna prende forma davanti ai miei occhi. Una lacrima scorre sulle nostre guance.Sono io.
Nessun giovane, per quanto straordinario esso sia, può conoscere il proprio Destino... Tranne uno. Un ragazzo che nel tempo darà vita a una Leggenda.Il suo nome: Merlino!
In un Regno fantastico popolato da oscure creature e personaggi misteriosi sorge la leggendaria città di Camelot, dove, per volere del crudele tiranno Uther Pendragon gli incantesimi e le magie sono stati banditi per sempre dal Regno, pena: la morte. Quando Merlino, giovane mago dotato di poteri straordinari, giunge nel Regno, si fa subito molti nemici, compreso il giovane e testardo erede al trono: il Principe Artù. Ma, grazie alla guida del saggio medico di Uther, Gaius, Merlino imparerà a usare i propri poteri non solo per sopravvivere, ma anche per rivelare gli occulti segreti che nasconde la misteriosa Camelot.Scoprirà così che il suo destino e quello di Artù, l'erede al trono, sono indissolubilmente legati.
Sentii un bruciore lancinante, come se mi avessero posato sulla coscia un ferro incandescente. Sentii uno scricchiolio mentre la pistola di Holmes gli calò sulla testa. Ebbi una visione dell'uomo che cadeva disteso sul pavimento col sangue che gli scorreva sul viso mentre Holmes lo perquisiva cercando delle armi. Poi il mio amico mi sorresse con le sue braccia muscolose accompagnandomi a una sedia.
<<è ferito Watson? Per amor di Dio, mi dica che non è ferito!>>Valeva una ferita -molte ferite- scoprire quale miniera di lealtà e di affetto si nascondeva dietro quella sua maschera gelida. Per un momento i suoi occhi freddi come l'acciaio si appannarono e gli tremarono le labbra. Per la prima e unica volta intravidi un grande cuore oltre che una grande mente. Tutti quegli anni di umile ma fedele servizio culminarono in quel momento della verità.
-da Il taccuino di Sherlock Holmes, L'avventura dei tre Garrideb-
<<Non è nulla, Holmes, non è che un graffio.>>
Aveva lacerato i miei pantaloni con un temperino.
<<Ha ragione>>, escalmò con un profondo sospiro di sollievo. <<è molto superficiale.>> Il suo volto si era indurito come la pietra mentre guardava il prigioniero che si stava rialzando, stordito. <<Giuro il cielo che le è andata bene, signore. Se avesse ucciso Watson non sarebbe uscito vivo da questa stanza. E ora, sentiamo, cos'ha da dire a sua discolpa?>>
Non aveva niente da dire. Rimase seduto lanciandoci occhiate torve. Mi appoggiai al braccio di Holmes e insieme ci chinammo a guardare nella piccola cantina nascosta sotto il pannello segreto.
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John Watson |
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Sherlock Holmes |